Dipende 🙂
L’altro giorno ero in macchina con una mia amica che abita in un piccolo paesino di 3 mila abitanti; stavo cercando parcheggio in centro nella mia città che invece, ne conta circa 30 mila.
Ad un certo punto, la mia amica mi dice: “Ma come fai a vivere qui? C’è un traffico pazzesco! Che stress cercare parcheggio, io non ci riuscirei mai, piuttosto andrei a piedi o in bici!”.
Io ho sorriso e sul momento non ho risposto nulla.
Poi finalmente abbiamo parcheggiato e siamo andate a prenderci un caffè; anche in questa occasione la mia amica si è lamentata per la coda e l’attesa che abbiamo sostenuto prima di essere servite: “Troppo caos qui, la prossima volta vieni da me, facciamo una passeggiata in campagna e il sig. Peppe del bar ci serve in un istante”.
A quel punto ho riso di gusto.
“Cosa ti fa ridere così tanto?”
mi ha chiesto quasi indispettita la mia amica.
“Non ti arrabbiare, non rido di te. Sto pensando a quanto sia relativa la percezione che una persona ha rispetto al caos, il traffico, le attese, il centro cittadino caotico…Ti spiego meglio.
Io sono nata e vissuta qui, con 30 mila abitanti, poi ho vissuto due anni a Savona che ne conta più o meno 60 mila, poi 6 anni a Genova, con più di 580 mila anime! Ho provato sulla mia pelle le ore nel traffico, per fare anche solo pochi chilometri, le poste stra piene di gente, i bar con la fila fuori, gli autobus imballati. Ad ogni trasferimento pensavo che non mi sarei mai abituata e invece dopo un pò non ci facevo più caso.
Tornata qui, in quella che a te sembra una grande metropoli, ho ritrovato la pace. Parcheggiare per me è semplice, bastano a volte un paio di giri.
Lo sai che a Genova, quasi ogni sera, rischiavo di mettere l’auto in vie diverse dalla mia, anche parecchio lontane e tornare non solo a piedi a casa ma anche sempre in salita? Quando rientravo la sera tardi per me era una fatica pazzesca”
“E quindi, cosa vuoi dirmi con questo racconto?”
“Solo che, il centro del mondo, per ognuno di noi, è diverso.
Dipende da dove ti svegli ogni mattina, dipende cosa vedi dalla finestra, a che clima sei abituato, come e dove fai colazione, che ritmi sostieni per tutto il giorno.
Di conseguenza, anche i nostri pensieri lo sono, intensi come modo di pensare la vita. E allora, semplicemente, dovremmo avere rispetto, ascolto e pazienza nei confronti di tutte le altre persone, a prescindere.
Perchè non sappiamo cosa per loro è caotico e cosa no, cosa definiscono come “normale” e cosa no… e poi, normale rispetto a cos’altro? Normale rispetto a chi?”
Cosa ne pensi?
Ti capita di parlare con persone, familiari, amici, che vivono in città più grandi di te o più piccole e che trovano differenze enormi con il tuo stile di vita?
Ti va di raccontarmi il tuo aneddoto? Mi piacerebbe pubblicarlo.
Ti ringrazio e ti auguro una felice settimana.
Sono nata in una frazione abitata da 30 anime in mezzo alle montagne della provincia di Torino a 1.250 m di altitudine, c’erano più cani e mucche che esseri umani. A 10 anni ho detto a mia mamma che me ne sarei andata non appena avessi potuto: per andare a scuola prendevo lo scuolabus, per vedere un’amica dovevo farmi portare in macchina nel comune che dista 4 km, non esisteva un bar o un negozio di qualsiasi genere! E così ho fatto, a 19 anni convivevo a Cirié con il mio fidanzato, oggi marito.
La percezione di quel luogo è però oggi molto cambiata! Certo, non ci vivrei, ma sono felice di esserci cresciuta: ero a contatto con la natura, ero libera di muovermi da sola per i boschi e per il mio paesino, giocare con mio fratello all’aperto in mezzo alla neve in inverno e in mezzo al fieno in estate! Certo, aiutavamo mio padre nei prati, a far legna, nella stalla, mi hanno insegnato che non è un po’ di fatica o di sforzo fisico che mi spaventa! E quei ricordi indelebili di quella panna bevuta fresca e quelle stelle viste ad agosto sdraiata sul rimorchio del trattore, sopra l’erba appena raccolta, sono impagabili e mi auguro che i miei figli possano provare anche solo il 10% di quella brezza di leggerezza e libertà andando dai nonni in estate!
Che meraviglia Cristina ❤
Con il tuo racconto ci ha portato con te nella tua infanzia, a ricordi dolcissimi, che resteranno per sempre nella tua memoria. Bellissimo grazie!